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Il mercato della cosmetica Halal, opportunità per le piccole anziende

La spesa musulmana per i cosmetici è stimata a 64 miliardi di dollari nel 2018 da 61 miliardi di dollari nel 2017, secondo quanto rilevato dal rapporto 2019/20 sullo “Stato dell’economia islamica globale”.

Lo stesso rapporto, stilato da DinarStandard, primaria azienda di consulenza e strategia di crescita, evidenzia che il settore dovrebbe raggiungere i 95 miliardi di dollari entro il 2024.

Le aziende più piccole, soprattutto del sud-est asiatico, hanno dovuto competere per lo spazio sugli scaffali con marchi più affermati e multinazionali, che potrebbero anche avere la certificazione halal.

I nuovi marchi hanno anche dovuto conformarsi alle ultime tendenze, dai colori ai profumi, dal design al packaging, oltre a dimostrare la loro efficacia per fidelizzare i clienti.

Il rapporto sullo stato dell’economia islamica globale 2019/20, che viene pubblicato annualmente sin dal 2013, presenta il continuo slancio dell’economia islamica. Il rapporto stima che i musulmani abbiano speso $ 2,2 trilioni nel 2018 nei settori alimentare, farmaceutico e dello stile di vita che sono influenzati dalle esigenze di consumo etico, ispirate dalla fede islamica. Lo scopo di tale rapporto è quello di ispirare e responsabilizzare leader aziendali, imprenditori e funzionari governativi a valutare e sviluppare strategie di mercato attuabili e ad alto impatto, incentrate sull’economia islamica globale.

Il settore della cosmetica Halal, sta interessando alcune aziende internazionali propense ad entrare nel mercato italiano, soprattutto per l’attrattiva economica che il nostro mercato può generare, ma soprattutto per la risonanza che l’Italia ha ancora nel settore della moda. L’esperto conclude che già due brand di cosmetica halal italiana sono presenti sul nostro territorio, itHaly Hijabeau.

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